Perché l’acqua di un acquario evapora?

Gli acquari sono veri e propri ecosistemi che tutti noi possiamo gestire ed ammirare; variano per tipologia, capienza e forma ma anche per le varietà di pesci che possono accogliere e per i diversi ambienti da realizzare.
In molti credono, tra i neofiti, che un acquario sia un modo ‘comodo’ di accogliere specie viventi nella propria abitazione ma così non è: un acquario ha bisogno di cura e pazienza…

Quanto detto riguardo la ‘comodità’ di realizzare il nostro mondo sommerso può corrispondere al vero ma soltanto in parte.
Probabilmente chi valuta l’opportunità di installare un acquario nella propria casa, immaginando che esso non necessiti di cure ed attenzioni commette un grave errore.
Se si vuole un acquario popolato da specie tropicali, d’acqua dolce o marino che sia, uno dei tanti fattori da tenere sotto controllo è l’evaporazione dell’acqua in esso presente.
Infatti i pesci tropicali, proprio perché tali, hanno bisogno di vivere in acqua a temperatura alta compresa cioè tra i 21 e i 28 gradi centigradi.
Per assicurare la giusta temperatura dell’acqua si usano i termoriscaldatori, bulbi di vetro contenenti una resistenza, che vengono collocati nell’acqua al fine di fornire calore.
Tramite un controllo di regolazione si sceglie la temperatura alla quale dovrà essere soggetta l’acqua del nostro acquario e il termoriscaldatore provvederà ad attivarsi non appena essa scenda di gradazione.
Quindi un termoriscaldatore ha la funzione di riscaldare l’acqua mantenendone la temperatura costante.
Purtroppo, specie in inverno, la temperatura dell’ambiente circostante non è pari a quella dell’acqua contenuta nell’acquario e questo fattore fa sì che essa evapori; in estate chiaramente il tasso di evaporazione è minore grazie a temperature più alte dell’ambiente in cui è installato l’acquario.
Logicamente se si verifica evaporazione bisognerà aggiungere dell’acqua, di solito più prossima alla temperatura di quella contenuta nella vasca, onde evitare il calo del livello della stessa.