Perché si dice “fare come la volpe e l’uva”?
|Esopo, scrittore dell’antica Grecia, lasciò a noi una delle favole più belle e dal significato forte che ancora oggi è quantomai attuale: La volpe e l’uva.
Il titolo della favola, conosciuta da tutti, è divenuto un modo di dire che spesso ricorre nell’italiano e ‘suona’ come una sorta di rimprovero…
Spiegare il modo di dire in questione è inutile se non ne raccontiamo la trama:
Un giorno una volpe, animale conosciuto per la propria furbizia, vuole raggiungere un grappolo d’uva per mangiarlo ma esso è posto in alto, tanto in alto che la volpe non ci arriva; prova diverse volte ma l’uva è posizionata troppo in alto.
La volpe, vedendo che è inutile tentare ancora, se ne va pensando che non ha alcuna importanza perché tanto l’uva è acerba.
L’insegnamento che ci lascia Esopo è che quando non si riesce ad ottenere una cosa desiderata si tende a disdegnarla nascondendo quindi, con delle scuse futili, la sconfitta subita.
Il modo di dire ‘fare come la volpe e l’uva’ sta ad indicare appunto un atteggiamento simile.