Tartufo di Pizzo

Il tartufo di Pizzo, per chi non lo conoscesse, è un gelato tipico prodotto a Pizzo Calabro, ridente e caratteristica cittadina costiera della Provincia di Vibo Valentia.

Costituito da un cuore di cioccolato fuso nel quale è inserita una ciliegina, racchiuso da uno strato di gelato alla nocciola che, per finire, è ricoperto da un velo di cacao in polvere.

Oramai conosciuto a livello internazionale, il tartufo di Pizzo non è sempre stato costituito come descritto infatti abbiamo raccolto qualche testimonianza che ci permette di asserirlo…

Prima di svelare ciò che abbiamo appreso sul tartufo di Pizzo, è giusto dire che questo straordinario gelato viene modellato dalle sapienti mani dei maestri gelatai di Pizzo, borgo di pescatori conosciuto anticamente con il nome di ‘Napitia‘ ed oggi soprannominata, a giusta ragione, come la ‘Città del gelato‘.

La lunga tradizione che contraddistingue il vero tartufo di Pizzo vuole infatti che venga prodotto in maniera artigianale e, a questo proposito, i maestri gelatai della cittadina calabrese dove venne fucilato Gioacchino Murat, re di Napoli e cognato di Napoleone Bonaparte, sanno benissimo quanta fatica occorra per preparare una sì fatta bontà.

A sentire i veri e propri artisti del gelato di Pizzo Calabro, il tartufo deve essere realizzato e modellato a mani nude al fine di avere maggiore controllo del prodotto, questo il perché della leggera differenza di forma che intercorre tra un pezzo e l’altro.  
Il colore scuro del tartufo di Pizzo ha ispirato il proprio nome infatti esso appare esternamente come un vero e proprio tartufo nero, il ricercato corpo fruttifero di alcune specie di funghi ipogei.

Comodamente seduti ad un tavolino di Piazza della Repubblica, la principale di Pizzo, mentre ammiriamo lo splendore della Costa degli Dei con mare a perdita d’occhio ed il profilo dell’Isola di Stromboli all’orizzonte, possiamo gustare il tartufo di Pizzo servito nella maniera classica, affogato nel caffè o nell’amaro.

Detto ciò veniamo a quanto anticipato.
Da qualche testimonianza, persa peraltro nei meandri del tempo, sembrerebbe che qualche anno fa il tartufo di Pizzo venisse realizzato in maniera leggermente diversa, presentandosi esteriormente in maniera differente da quella attuale.
Infatti pare che negli anni ’60 il tartufo di Pizzo non avesse il tipico velo di cacao in polvere come elemento di copertura ma che fosse ricoperto da cioccolato fondente fuso, chiaramente solidificato, come quello dei cosiddetti ‘coni da passeggio’.
Sempre da quanto appreso, il tartufo di Pizzo ha abbandonato la copertura di cioccolato fondente per lasciare il posto a quella col cacao in polvere solo verso l’inizio degli anni ’70.

Dopo aver raccolto questa informazione da una persona che ha vissuto la propria gioventù a Pizzo Calabro e che successivamente si è occupato di gelateria, in maniera egregia peraltro, abbiamo voluto chiedere ad alcuni maestri gelatai i quali, dopo aver chiesto alla propria memoria di fare uno sforzo, hanno confermato questa straordinaria notizia che abbiamo inteso pubblicare in onore del ‘re’ dei pezzi duri: il tartufo di Pizzo!

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Tartufo di Pizzoultima modifica: 2010-04-07T19:00:00+02:00da overflow975
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