Perché nelle comunicazioni radio si usa l’alfabeto fonetico internazionale?

Chi è appassionato di trasmissioni radio o, ancora meglio, è un radioamatore sa benissimo che, molte volte, si suole fare lo ‘spelling’ ovvero identificare ogni lettera con una parola che inizia per la lettera stessa…

Molte volte, le trasmissioni radio possono risultare poco comprensibili per diversi fattori.
In questi casi è buona norma effettuare lo spelling per far comprendere al nostro interlocutore le parole che stiamo trasmettendo.
Infatti una “E” può sfuggire al ricevente ma una parola che inizi per ‘E’ e che identifichi tale lettera è molto più comprensibile.
Per convenzione internazionale si è costituito un alfabeto fonetico ove ad ogni lettera corrisponde una parola:

  • A – alfa;
  • B – bravo;
  • C – charlie;
  • D – delta;
  • E – echo;
  • F – foxtrot;
  • G – golf;
  • H – hotel;
  • I – india;
  • J – juliet;
  • K – kilo;
  • L – lima;
  • M – mike;
  • N – november;
  • O – oscar;
  • P – papa;
  • Q – quebec;
  • R – romeo;
  • S – sierra;
  • T – tango;
  • U – uniform;
  • V – victor;
  • W – whisky;
  • X – x-ray;
  • Y – yankee;
  • Z – zulu;

Esempio: se volessimo dire ‘ciao’ dovremmo trasmettere: Charlie – India – Alfa – Oscar!

L’alfabeto fonetico internazionale viene usato sempre dai radioamatori, dai piloti e da chi opera nel settore delle comunicazioni aeronautiche e, in generale, da tutti quelli che sono soliti effettuare collegamenti radio.

Perché nelle comunicazioni radio si usa l’alfabeto fonetico internazionale?ultima modifica: 2008-10-17T15:45:00+02:00da overflow975
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