Delle 20 regioni che costituiscono l’Italia, penisola che si dipana nel Mar Mediterraneo per ben 1.200 km di lunghezza, abbiamo ampiamente parlato in precedenza dando un riepilogo nell’articolo ‘Italia: Regioni, Province e cifre‘ ma anche proponendone degli altri più specifici.
Abbiamo trattato la differenza tra le regioni a statuto speciale e quelle a statuto ordinario ed ora ci dedichiamo alla definizione di ‘regioni interne‘…
Con l’espressione di ‘regioni interne‘ vengono definite quelle regioni italiane che non hanno sbocchi a mare, il cui territorio è racchiuso da altre regioni o stati esteri.
Da ciò è facilmente intuire quante e quali possano rientrare in questa classificazione perché, come sappiamo, il territorio italiano non si estende molto in longitudine (asse est – ovest) come, ad esempio, accade per nazioni come la Francia; se poi pensiamo alla forma ed alla posizione che l’Italia possiede allora sarà ancora più immediato comprendere quali siano le ‘regioni interne’.
In realtà esse sono pari a 5 (su un totale di 20), sono regioni interne: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Umbria.
Salta subito all’occhio che 4 su 5 sono situate nell’Italia settentrionale e questo era anche logico ma ci si accorge anche che, a parte queste 4, ce ne è una, l’Umbria, che è situata nell’Italia centrale.
La meno estesa e meno popolosa fra le 5 regioni interne è la Valle d’Aosta (superficie: 3.260 km² circa – popolazione: 127.000 abitanti circa) che conserva entrambi i record a livello nazionale.
La più estesa tra esse è il Piemonte, seconda regione d’Italia per superficie (25.400 km²), mentre, la più popolosa – anche a livello nazionale – è la Lombardia (9.733.100 abitanti circa).
La Valle d’Aosta conserva una particolarità che la rende unica nel suo genere: è infatti l’unica regione d’Italia che non possiede alcun capoluogo di provincia.
Delle 5 regioni interne, solo 2 sono ‘a statuto speciale’ (Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta) mentre le restanti tre (Piemonte, Lombardia ed Umbria) sono ‘a statuto ordinario’.