Rifiuti a Roma

Caos rifiuti a Roma.

I rifiuti a Roma, o meglio nell’Antica Roma, erano un problema grosso, specie in alcune zone della Caput Mundi. Si sa infatti che nell’antichità si usava conferire rifiuti urbani, liquidi e solidi fognari direttamente in strada! E beh, questo era…

Ricchi e poveri. La Cloaca Maxima.

Sempre perché il mondo è fatto a scale… Nell’Antica Roma vi erano due tipi di conferimento dei rifiuti e degli scarichi a seconda delle zone e quindi delle classi sociali che le occupavano.

Le zone più nobili infatti erano servite dalla Cloaca Maxima, condotta fognaria di fine secolo VI a.C. invece i quartieri più poveri non lo erano.

In queste ultime zone di Roma vi era quindi l’abitudine di buttare tutto in mezzo alla via. Questo accadeva benché pare ci fossero dei sistemi di raccolta, meno nobili della Cloaca Maxima, ma pur sempre erano presenti.

Cloaca Maxima o Cloaca Massima.

Questo complesso sistema di infrastrutture atte al trasporto degli scarichi fognanti venne appellata come Maxima perché stava ad indicarne l’importanza. Oltre all’importanza, l’aggettivo era evidentemente simbolo di grandezza ed infatti dal latino possiamo tradurre Cloaca Maxima come “fogna più grande”.

Fu voluta e realizzata da Tarquinio il Superbo anche se c’è chi pensa anche che a volerla e realizzarla fu Tarquinio Prisco al fine di normalizzare la situazione fognaria di Roma. Su chi la costruì vi è quindi un dubbio, ognuno ha diverse idee.

In ogni caso, chiunque dei due l’abbia voluta e costruita, sta di fatto che la Cloaca Maxima portava quindi gli scarichi al Tevere. Come si sa, gli antichi romani erano maestri in fatto di acquedotti e fognature.

Per cui…

Ritornando quindi ai rifiuti a Roma. Pare che a fronte di quanto descritto, nell’anno 47 a.C. fu posto un freno legislativo al problema dei rifiuti nelle periferie di Roma. Per arginare quindi il dilagare della pratica di gettare tutto per strada, liquami fognari, immondizia e quant’altro, fu imposto per legge di non farlo.