Perché la guerra dei trent’anni fu così definita?

La crisi economica che si verificò nel ‘600 fra le popolazioni dell’Europa fu dovuta alla mancanza dei principali mezzi di sostentamento e questo a causa dell’arretratezza dell’agricoltura ed anche alla mancanza di braccia conseguente all’epidemia di peste.
Senonché l’inflazione e il peggioramento delle condizioni climatiche si vennero ad aggiungere ad una situazione veramente già disastrosa…

In questo clima di profonda difficoltà, partì della Germania e si allargò a tutte le nazioni dell’Europa occidentale, un conflitto che iniziò quando l’imperatore Ferdinando d’Austria (fortemente cattolico), preoccupato dal diffondersi in Germania della religione calvinista, ordinò la chiusura delle chiese e la persecuzione dei fedeli calvinisti.
Non ci furono però soltanto motivi religiosi alla base della guerra; in realtà, dietro questi, si nascondevano anche motivazioni politiche ed economiche.
Infatti Praga agognava l’indipendenza politica dall’impero della Boemia; la Sassonia, il Palatinato e Brandeburgo, pur facendo parte della Germania, erano paesi protestanti quindi contrari alle idee dell’imperatore e lo stesso dicasi per l’Olanda, la Danimarca e la Svezia.
La Francia, preoccupata del crescente potere degli Asburgo, e l’Inghilterra, supportarono le forze protestanti.
Solo la Spagna, che sperava di riprendere il controllo dell’Olanda, restò al fianco dell’imperatore.
La vittoria sorriderà alla Francia, alla Svezia e ai loro alleati; la Germania e la Spagna saranno sconfitte.
La guerra, durata 30 anni (1618 – 1648) si concluse con la pace di Westfalia (1648) e dalla durata trentennale venne definita come ‘la guerra dei trent’anni’.

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